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Calciatori, giocatori di basket o tennisti: gli atleti professionisti sono adorati dai supporter e baciati dalla fortuna in campo. Ma cosa succede quando appendono al chiodo scarpette e racchetta? Lombard International Assurance, ha studiato soluzioni di pianificazione patrimoniale per sportivi professionisti a livello internazionale

  • La compagnia lussemburghese, leader nelle soluzioni assicurative per una clientela di HNWI – 41,5 miliardi di asset amministrati nel 2018 – ha messo a punto uno specifico pacchetto rivolto agli atleti professionisti

  • Sono già oltre 400 gli sportivi che in tutto il mondo hanno deciso di fare ricorso alle sue soluzioni che includono, in aggiunta alla pianificazione patrimoniale, anche la copertura delle esigenze sanitarie, previdenziali e successorie degli atleti

  • Le proposte della compagnia presentate in un incontro a Roma con il calciatore Vincent Candela, campione mondiale con la Francia nel 1998 e Campione d’Italia nel 2001 con la Roma di Francesco Totti

Poveri campioni sportivi! Adorati dai supporter quando calcano un campo di calcio o di basket, sembrano baciati dalla fortuna per la vita spensierata che conducono e le somme da capogiro che vengono loro offerte per indossare una maglietta ed esibirsi. Ma, quando appendono al chiodo le scarpe o una racchetta da tennis spesso il destino si riprende con gli interessi ciò che ha donato loro.

In Europa il 40% dei calciatori sono a rischio di indigenza cinque anni dopo il ritiro, una percentuale che sale al 60% in Regno Unito e per i cestisti Usa. Addirittura i campioni del football americano, nel 78% dei casi, finiscono in bolletta appena due anni dopo aver lasciato tra gli applausi gli stadi. Molti fattori concorrono ad un simile epilogo. Le star dello sport diventano ricche quando sono appena più che adolescenti e non pensano al futuro, ad accumulare e proteggere i propri guadagni. La loro carriera è breve ma tendono a mantenere il medesimo stile di vita anche quando l’hanno terminata dissipando i loro risparmi. Poi ci sono gli investimenti sbagliati, le cattive compagnie, i consulenti improvvisati.

Per evitare tutto questo Lombard International Assurance, compagnia specializzata nel fornire soluzioni assicurative per una clientela di High Net Worth Individuals – 41,5 miliardi di asset amministrati nel 2018 – ha studiato soluzioni di pianificazione patrimoniale per sportivi professionisti a livello internazionale. Già le utilizzano circa 400 atleti in tutto il mondo e lo scorso 14 maggio le ha presentate a Roma, di fronte ad una platea di ex-calciatori, procuratori sportivi, consulenti, intermediari, imprenditori dello sport, in un incontro alla presenza di un’autentica icona del calcio: Vincent Candela, campione del mondo e d’Europa con la Francia nel 1998, ed inserito a pieno titolo nella Hall of Fame della AS Roma con cui nel 2001 ha vinto uno dei suoi pochi scudetti.

La chiave di volta per incanalare in un giusto binario il patrimonio degli sportivi professionisti è fare ricorso ad una polizza di Private Insurance. É la soluzione preferibile – hanno spiegato Stefano Carpi e Marco De Bortoli della Sede secondaria di Lombard International in Italia – per realizzare un’efficiente pianificazione patrimoniale adatta a quella particolare clientela. In un singolo contratto assicurativo possono essere consolidati diversi portafogli con la possibilità di depositare gli asset in un porto sicuro quale il Lussemburgo.

Una polizza può adattarsi con facilità al tenore di vita e agli ingaggi di uno sportivo professionista. É funzionale per pianificare in anticipo e ottimizzare i risparmi per mantenere nel tempo il tenore di vita, proteggere la salute con coperture ad hoc, avviare un efficiente piano previdenziale e risolvere in anticipo le problematiche legate al passaggio generazionale. Come si vede l’incontro con un assicuratore costringe lo sportivo professionista ad allungare l’orizzonte della propria vita, a programmarlo per tempo evitando di consumare le proprie chance in una breve stagione. Non solo.

I campioni sportivi cambiano spesso residenza al seguito delle squadre che li chiamano per un ingaggio. Un autentico globetrotter, ad esempio, è la star del calcio svedese Zlatan Ibrahimović che ha giocato, oltrechè nel suo paese natale (Malmoe), in Olanda (Ajax), Italia (Juventus), Spagna (Barcellona), Francia (Paris Saint Germain), Inghilterra (Manchester United), per poi finire in Usa dove attualmente gioca con i Los Angeles Galaxy. Ebbene in casi come questi una polizza unit linked di diritto lussemburghese si dimostra una soluzione particolarmente efficiente sotto il profilo della portabilità perchè quel contratto segue il giocatore nei suoi cambi di residenza evitando che questi debba “smontare” piani d’investimento costruiti in un paese per doverli ricostruire altrove.

Inoltre gli esperti di Lombard – che con il proprio network è presente in oltre 40 paesi – sono in grado di risolvere le problematiche fiscali, spesso complesse, che sempre si manifestano quando si va a vivere in un’altra nazione. Chissà, forse è una soluzione che oggi potrebbe far comodo anche a Daniele De Rossi, campione della Roma Calcio al quale in questi giorni non è stato rinnovato il contratto e che potrebbe prendere la strada dell’esilio sportivo, magari in una squadra d’oltre oceano.

Lombard International costruisce il contratto di Private Insurance modellandolo sulle specifiche esigenze del suo cliente, provvede alla copertura dei suoi bisogni sanitari, previdenziali, fiscali, ma non investe direttamente il patrimonio che il contraente gli ha affidato. A questo scopo – ha spiegato ancora Carpi, Branch Manager della Sede italiana – sono incaricati i provider finanziari partner della compagnia. Nel corso degli anni è stata sviluppata una rete imponente di cui attualmente fanno parte oltre 1000 gestori patrimoniali e più di 200 banche depositarie.

É lo stesso cliente a scegliere, in piena libertà, su quale gestore riporre la propria fiducia e, anche in questo caso, vengono create soluzioni flessibili, personalizzate sullo specifico patrimonio che il cliente affida in gestione. Possono essere attività liquide (fondi, azioni, obbligazioni) ma anche strumenti meno liquidi come fondi di private equity o private debt, purché vengano rispettati alcuni parametri massimi di investimento. Scopo di tutto questo? “Occupandoci delle sue esigenze di pianificazione patrimoniale, delle sue coperture sanitarie e previdenziali – ha sottolineato ancora Carpi – consentiamo ad un atleta di concentrarsi nella sua vera passione e di vivere con serenità la sua vita da sportivo senza essere distratto da temi che nulla hanno a che vedere con la sua attività”.